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#Cosmopolis. Gli Artisti della Scuola di Londra in mostra a Pescara

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Si è inaugurata venerdì 9 settembre 2016 alle ore 17,30, presso il Mediamuseum di Pescara in piazza Alessandrini n. 34, una interessante mostra d’arte contemporanea dal titolo “Cosmopolis” a cura di Angelo Mosca e con la direzione artistica di Gianfranco Zazzeroni. In esposizione le opere degli Artisti della Scuola di Londra: Denis Bowen, Ron Russell, Nino Spallone, Pindaros Michaeledes e Stephen Court.

Il movimento artistico “Cosmopolis” promuove un’arte senza barriere e senza steccati, attraverso la pittura astratta e informale che fa capo al suo caposcuola Denis Bowen, grande promotore culturale, che negli anni Cinquanta riunisce artisti internazionali nella sua galleria The New Vision Center di Londra. In oltre 200 mostre si susseguiranno artisti e movimenti dell’arte e dell’avanguardia internazionale tra cui Fontana, Manzoni, Turcato, D’Orazio, Sanfilippo.

Bowen avverte la necessità del superamento di ogni “personalismo” e ritiene che esso deve andare oltre ogni connotazione esistenziale e, dunque, anche artistica. L’astrattismo, che negli anni Cinquanta rappresenta il nuovo modo di interpretare la realtà in continuo movimento, diventa il mezzo di rottura con la cultura che per decenni era stata legata ad un realismo stereotipato. Gli artisti coinvolti in questa mostra condividono il desiderio di raggiungere una completa libertà di espressione, indipendentemente da qualsiasi accademismo culturale. Essi si allineano ad artisti come Balla, Kandinsky, Klee, Mondrian, Miro’ e alle esperienze del Bahaus. L’esplorazione del segno e dello spazio, intesi come entità fisiche di appropriazione e di manipolazione dell’immaginario, è il fulcro portante della loro ricerca.

Negli anni Cinquanta Denis Bowen remò contro il contesto artistico-culturale britannico. La sua opera, infatti, risente degli influssi di Balla, Masson, Fautrier, Mathieu, Burri e Fontana. Profondo conoscitore dell’arte europea, sviluppa la concezione dell’arte come matrice astratta e cerca nelle sue forme suggestioni cosmiche e spaziali. Riunisce intorno a sé artisti che rispondono alle sollecitazioni dell’informale e alle prime sperimentazioni Pop. Bowen dà vita ad una scuola di pensiero e di pittura basata sull’astrattismo informale cui aderiranno Ron Russell, Nino Spallone, Pindaros Michaeledes e Stephen Court.

L’opera di Ron Russell si avvale di alcune forme geometriche primarie, in particolare la linea, e il rettangolo, giocate su velature di colori vibranti e rarefatte che creano delle superfici intense e minimali allo stesso tempo. Il fascino di catturare l’iconicità fuggevole del reale. L’emozione di fissare nella materia il fluido divenire del mondo sono le sensazioni che si portano davanti ad un’opera di Nino Spallone. La sua arte astratta presenta delle tematiche care ai futuristi, ma anche a De Chirico e all’espressionismo astratto americano. E anche dei punti di contatto con la poetica Di Rothko quanto alla concezione della tela come matrice e ricettacolo di vibrazione della luce. Tutto questo è filtrato dall’artista in un linguaggio originale di pittura luminosa di sottile invenzione poetica.

L’esplorazione del segno e dello spazio stanno alla base dell’opera di Stephen Court. Nella sua opera lo spazio diventa il luogo di un’allusione, di un paesaggio emotivo. Chiarezza e luminosità sottolineano una capacità espressiva senza ombra. L’opera di Pindaros Michaeledes si apre allo spazio con la silenziosa determinazione e segnala senza dubbio un nuovo modo di dipingere. Ogni sua opera, pur nella ripetizione del segno, crea una visione di giocosa scienza, che da un lato la redime da una ripetizione ossessiva e dall’altro la conferma in una naturale armonia che scaturisce dalla sua particolare energia interiore.

Le opere in questa mostra rimandano ad una idea dell’arte come nutrimento del pensiero e dell’essere in generale. Gli artisti condividono il fascino di un’arte che si accosta ai ritmi della vita che esclude quelli pragmatici dettati da una cultura materialista ed imprenditoriale.
La mostra, ad ingresso libero, proseguirà fino al 22 settembre ed è visitabile tutti i giorni feriali con il seguente orario: 10,30 – 12,30/ 17,00 – 19,00.

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