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La Conferenza delle Regioni approva il disegno di autonomia differenziata

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Nei giorni scorsi a Roma, si è riunita la Conferenza delle Regioni. Su proposta del ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Sen. Roberto Calderolila Conferenza delle Regioni ha approvato a larga maggioranza la bozza del disegno di legge sull’autonomia differenziata.

La Conferenza delle Regioni ha espresso a maggioranza parere favorevole al disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata. Nel dettaglio, hanno votato a favore della bozza Calderoli, le Regioni con governi di centrodestra (Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Liguria, Marche, Molise, Abruzzo, Umbria, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia), mentre le Regioni che hanno votato contro sono state: la Campania, l’Emilia Romagna, la Toscana e la Puglia.

Fin dall’inizio del suo iter, l’autonomia differenza è stato un argomento che ha spaccato il Paese, creando tra favorevoli e contrari, aspre polemiche che si sono accentuate dopo il voto espresso dalla Conferenza delle Regioni. L’esito del voto della Conferenza delle Regioni ha suscitato diverse reazioni.

Il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Calderoli (Lega), dichiara: “Il voto della Conferenza delle Regioni rappresenta un ulteriore passo avanti, un passaggio positivo nel percorso della riforma. Contiamo ora di presentare il testo al prossimo Consiglio dei Ministri, per la definitiva approvazione. Dopo aver già accolto le richieste delle regioni nel precedente ottalogo, anche le proposte emendative di Anci e Upi sono state ricevute e verranno portate in pre-Consiglio per una valutazione del loro inserimento nel ddl definitivo. Ulteriori proposte potranno essere presentate come proposte emendative, durante l’esame del Parlamento. Per il resto anche nelle sedute odierne i lavori si sono svolti sempre con pragmatismo e volontà di cooperare. I quattro principi di rapidità, semplicità, efficienza ed efficacia prefissati fin dalla prima riunione continuano ad essere rispettati da tutti".

“Dopo un’ampia discussione la Conferenza delle Regione ha approvato il progetto di legge del ministro Calderoli per cui finalmente il percorso per l’autonomia differenziata è partito, a questo punto noi confidiamo che si possa arrivare presto ad una risposta positiva” ha detto il governatore della Lombardia Attilio Fontana (Lega).

“Alcune regioni si sono differenziate dalla maggioranza, mi auguro che con il prosieguo del processo che vedrà l’attuazione dell’autonomia differenziata si possa trovare una ricomposizione con le regioni che oggi hanno espresso parere contrario” ha sottolineato il Presidente della Conferenza delle Regioni e governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga (Lega).

Per il Presidente del Veneto Luca Zaia (Lega): “Si tratta di un momento importante. Prende sempre più forma il progetto per dare compimento al dettato costituzionale. L’autonomia è prevista in Costituzione ed è la chiave per un profilo di efficienza, di modernità e di responsabilità dell’amministrazione della cosa pubblica, che avrà quella ricaduta positiva attesa dai cittadini. Il centralismo, è l’equa divisione del malessere, l’autonomia è l’equa divisione del benessere. Questa Italia a due velocità deve finire e le Regioni devono essere tutte messe nelle condizioni di dare servizi e risposte ai loro cittadini; senza lasciare indietro nessuno”.

Il Presidente della Calabria Roberto Occhiuto (Forza Italia) sottolinea che:Il disegno di legge del ministro Roberto Calderoli è soltanto l’avvio di un percorso che, oltre all’autonomia, dovrà anche superare la spesa storica e garantire i diritti sociali e civili su tutto il territorio nazionale”.

Il percorso per l’autonomia differenziata è stato avviato, noi riteniamo che non si possa interrompere, anzi specialmente noi regioni del Sud dobbiamo essere partecipi a questo percorso perché dobbiamo controllare che si calcolino prima i Lep, i costi standard sui fabbisogni. Ed è arrivato il momento perché si ragioni anche sulla perequazione” ha affermato il Presidente della Regione Molise Donato Toma (Forza Italia)

Non sono mancati diverse dichiarazioni che hanno evidenziato, una forte preoccupazione e una dura critica per il contenuto dell’autonomia differenziata. 

Il Governatore della Campania Vincenzo De Luca (PD) commenta così: “La Conferenza delle Regioni ha espresso a maggioranza parere favorevole alla bozza Calderoli sull’autonomia differenziata. Le Regioni con governi di centrodestra hanno votato un disegno di legge contro il Sud e contro la Costituzione. Hanno votato contro la bozza la Campania, l’Emilia Romagna, la Toscana e la Puglia, ribadendo che prima di tutto occorre garantire diritti basilari, universali ed essenziali in modo uniforme a tutti i cittadini italiani. Amareggia che le altre Regioni del Sud, con governo di centrodestra, abbiano fatto prevalere logiche di partito, allineandosi alle posizioni leghiste e nordiste, a danno delle comunità meridionali”.

Attraverso una nota stampa, il leader del movimento Sud chiama Nord, on. Cateno De Luca attacca duramente il Presidente della Sicilia Renato Schifani: Il voto favorevole del Presidente Schifani all'autonomia differenziata proposta dal ministro Calderoli non stupisce. La sua missione, fin dalla candidatura, è stata quella di affossare definitivamente la Sicilia. E la scelta di votare a favore, evitando ancora una volta il confronto con l’Assemblea Regionale Siciliana, ne è la dimostrazione. Schifani continua a scambiare il Parlamento per il suo scendiletto, evitando di confrontarsi con tutte le forze politiche per decidere come orientare il voto in conferenza Stato-Regione, che non è un organismo di partito, ma rappresenta a tutti gli effetti i territori regionali. Recidivo anche su questo modo di agire, dopo aver definito a ‘trattativa privata’ l'accordo Stato-Regione rinunciando agli 8 miliardi per il riconoscimento delle accise alla Sicilia, senza addirittura richiedere il parere dei propri assessori da formalizzare con apposita e preventiva delibera di giunta. Il presidente Schifani prima di avventurarsi nel suo ulteriore gesto di prostituzione politica nei confronti dei partiti romano-centrici che lo hanno individuato come miglior servo sciocco avrebbe dovuto pretendere l'applicazione integrale dello Statuto di autonomia siciliana per garantire ai siciliani gli oltre 10 miliardi di euro l'anno derivanti dalla leale attuazione degli art. 36, 37 e 38 dello statuto siciliano. I siciliani morti per ottenere lo Statuto di autonomia si saranno rivoltati nella tomba a seguito dell'ulteriore svendita rappresentata dal voto favorevole di Schifani alla proposta di autonomia differenziata del ministro Calderoli. Tutto questo conferma quanto da noi denunciato in campagna elettorale in merito al ruolo di Schifani: il becchino della Sicilia". 

Sulla stessa scia di Cateno De Luca, diversi esponenti siciliani del PD e del M5S vanno all’affondo del Presidente della Sicilia: “Schifani svende la Sicilia”.

Il Presidente Schifani, in seguito ai duri attacchi ricevuti dall’opposizione, si difende così: “Sarò il tutore dei diritti dei Siciliani, dei loro diritti, delle loro prerogative, dell’articolo 119 della Costituzione e dell’insularità. Sull’autonomia differenziata si è urlato troppo. Su una testata nazionale sono stato definito persino traditore dei Siciliani”.

Sull’argomento dell’autonomia differenziata, interviene sui social anche Giuseppe Falcomatà (il Sindaco sospeso di Reggio Calabria): “Occhiuto ha venduto la Calabria in nome dei suoi interessi politici. Nonostante le perplessità apertamente dichiarate, il Governatore HA VOTATO SI al disegno di legge sull’autonomia differenziata, proposto dal ministro della Lega Nord Calderoli, acconsentendo a un futuro di sottosviluppo per la nostra regione”.

 

 

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