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Linciaggio mediatico contro Diaco? Il conduttore di Io e Te svela i tre "colpevoli" ma poi cancella il tweet

Pigi punta il dito su Fabrizio Corona, Gabriele Parpiglia e Francesco Facchinetti, ma è un boomerang

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Pierluigi Diaco vittima di un "linciaggio mediatico". Almeno sono queste le parole che lo stesso conduttore di Io e Te, in onda dal lunedì al venerdì nel pomeriggio di Rai1, utilizza per definire la contingenza che lo vede protagonista sui social network, sui quali da qualche giorno è uno dei personaggi più chiamati in causa. Tacciato di manie di protagonismo, di autoreferenzialità e di prevaricazione sugli ospiti, negli ultimi tempi ha anche preso posizione nella diatriba Lorella Cuccarini-Alberto Matano, schierandosi contro quest'ultimo. Dopo aver smentito pubblicamente una quasi rissa con l'ex mezzobusto del Tg1, è stato poi preso di mira dalla perfida Selvaggia Lucarelli che non gliele ha certo mandate a dire.

In tutto questo bailamme, spunta un misterioso tweet di Pigi nel quale egli punta il dito su tre presunti colpevoli di questo attacco che lo vede vittima su più fronti. Prima di cancellare tutto, Diaco ha scritto: "I mandanti del linciaggio mediatico ai miei danni sono Fabrizio (il delinquente con il culto di se - senza accento Ndr), il suo lacchè Gabriele (il servo) e Francesco (il "rosicone uncino")". E ancora: "Come scriveva Pasolini, "Lo so. Ma non ho le prove. Lo so perché sono un intellettuale". Non mi fate paura!".

Per qualche misteriosa ragione, il tweet è stato prontamente eliminato dallo stesso Diaco, non prima però che il giornalista Giuseppe Candela, firma del Fatto Quotidiano e di Dagospia, lo immortalasse con uno screenshot per poi darlo in pasto alla rete. Immediatamente su Twitter si sono scatenate le ipotesi su chi possano essere i tre personaggi additati da Diaco, e la soluzione più plausibile è che si tratti del "paparazzo" Fabrizio Corona, del giornalista Gabriele Parpiglia e del cantante e conduttore televisivo Francesco Facchinetti. 

Il tweet pubblicato e poi cancellato da Diaco si è rivelato un ennesimo boomerang per il conduttore, tanto che Davide Maggio - titolare del celebre sito omonimo - ha perfino chiamato in causa il direttore di Rai1 Stefano Coletta chiedendo come mai quest'ultimo non mandi "a casa per direttissima" il conduttore di Io e Te. Fra gli altri numerosi commenti infuocati, mentre Selvaggia Lucarelli auspica che "qualcuno gli spieghi che il mandante è egli stesso", lo stesso Candela ha espresso il desiderio che Rai1 intervenga e fermi "questi deliri in onda e fuori". Non esattamente una rapsodia di carinerie per l'ex enfant prodige pupillo di Maurizio Costanzo e di Giuliano Ferrara, insomma. Senza contare la stoccata dell'ex direttore di Rai1 Mauro Mazza che gli ha chiesto ironicamente sempre su Twitter perché perseveri a condurre, aggiungendo che lo promosse alla conduzione di UnoMattina Estate "come test estivo. Una tantum. Poi basta".

Frattanto, lasciando parlare i dati, i numeri, le cifre e non le illazioni o le frecciate, il programma di Diaco continua ad arrancare raggiungendo un ascolto perlopiù monocifra, perennemente doppiato da Daydreamer, soap turca di Canale 5: un flop conclamato del tutto indipendente da qualsivoglia linciaggio mediatico reale o presunto. Quali sono i costi della trasmissione e quali sono i ricavi o le perdite a fronte del rapporto fra costi e risultati in termini pubblicitari? Questo è il vero problema da considerare, trattandosi di Servizio Pubblico. 

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