Cinque condannati e tredici assolti.
Ė questo il bilancio in termini di sentenze del processo di primo grado sulle due partite di serie B, Salernitana-Bari e Bari-Treviso, relative rispettivamente ai campionati 2007-08 e 2008-09; partite che, a giudizio degli inquirenti, sarebbero state vendute dalla società pugliese per la consistente cifra di 220.000 euro. Ricostruiamo un po’ il quadro dei “fattacci” (si tratta del quinto filone dell’inchiesta calcio scommesse iniziata nel 2011 a Cremona; filone anche noto come Bari-bis).
Nel 2007-08 il Bari chiuse il campionato cadetto all’11° posto, mentre il Treviso si salvò per il rotto della cuffia, finendo agli immediati margini della zona playout. In realtà fu proprio l’exploit esterno dei veneti in casa del Bari per 1-0 (eravamo alla XXXIX giornata) a dar loro una grossa mano per guadagnare la permanenza; e secondo i magistrati i giocatori del Bari si prestarono ad agevolare il risultato in favore degli ospiti. Gli scenari cambiano l’anno successivo, 2008-09: al termine di quella stagione i pugliesi vinsero il campionato e salirono in serie A. Alla penultima giornata (41a) gli uomini di Conte, ormai promossi, andarono a far visita alla Salernitana, che cercava punti-salvezza e con cui, oltretutto, c’era un antico e consolidato rapporto di gemellaggio. Risultato: la gara finì 3-2 per i campani, e fu determinante per il raggiungimento della salvezza da parte loro. Per i curatori dell’inchiesta, un altro bell’esempio di “soccorso biancorosso”.
Un solo magistrato ha avuto l’onore-onere di agitare il martelletto: a decidere è stato infatti un tribunale monocratico, costituito dal solo Domenico Mascolo. Ecco nel dettaglio le condanne da lui inflitte. La pena più alta, 18 mesi di reclusione, tocca al faccendiere Angelo Iacovelli, ausiliario ospedaliero al servizio della società biancorossa già coinvolto in altri filoni dell’inchiesta. Otto mesi sarà invece la pena da scontare per gli ex “galletti” Santoruvo, Rajcic e De Vezze, mentre il loro vecchio compagno Guberti potrà godere di un piccolo sconto di due mesi.
Gli assolti sono invece l’allora portiere peucezio Jean-François Gillet, oggi nazionale belga (in precedenza condannato a 3 anni e 7 mesi); Francesco Caputo, che come Gillet aveva anche cinto la fascia di capitano del Bari; altri nove ex baresi, Bianco, Kutuzov, Parisi, Galasso, Belmonte, Strambelli, Bonanni, Ganci ed Edusei, e poi due ex tesserati della Salernitana: il calciatore Fusco e il team manager D’Angelo. Qualche settimana fa, a Cremona, nel filone rimasto di competenza della Procura da cui tutto era partito, il ct azzurro ed ex allenatore della Juventus Antonio Conte (ma all’epoca dei fatti incriminati allenatore del Bari) era stato asolto da tutte le accuse a suo carico dal giudice Pierpaolo Beluzzi.