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Fifa, indagato Blatter in Svizzera

Coinvolto anche Platini

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Polverone Fifa senza fine: ormai davvero non si vede chi o che cosa potrebbe salvare l’era Blatter da un tramonto di fango.

Gestione fraudolenta e appropriazione indebita: con queste imputazioni il procuratore generale svizzero, Michael Laubner,  venerdì 25 settembre ha aperto un procedimento penale contro Joseph "Sepp" Blatter, presidente della Fifa. Dunque, da ieri anche il numero 1 del calcio mondiale, in precedenza solo sfiorato dal Fifagate, sta dentro mani e piedi nella vicenda. Il presidente-colonnello è stato letteralmente sequestrato un minuto dopo la fine della riunione del comitato Esecutivo della Fifa a Zurigo e, prima di essere trascinato via dalla Polizia rossocrociata per l'interrogatorio, aveva subito la perquisizione del suo ufficio. 

I fatti al centro dell’indagine sono due episodi piuttosto distanti tra loro nel tempo, e dunque slegati. La voce accusatoria “gestione fraudolenta” si riferisce ad un contratto sottoscritto da Blatter il 12 settembre 2005 con l’allora presidente della federazione calcistica caraibica, Jack Warner, per la cessione di diritti tv. L’accordo svendeva, in realtà, quei diritti ad un prezzo molto inferiore rispetto a quelli di mercato, e dunque, pensano gli inquirenti, sarebbe stato concluso consapevolmente da Blatter per favorire il suo cliente (in cambio di appoggio politico?).

Capitolo “appropriazione indebita”. Alla base di questo titolo di accusa c’è invece un pagamento per due milioni di franchi effettuato nel settembre 2011 a beneficio di Michel Platini, presidente Uefa: si trattava di un saldo per alcuni lavori risalenti al periodo tra il 1999 e il 2002. Il problema è che quei soldi erano stati prelevati abusivamente dalle casse della Fifa. Così anche Platini viene trascinato dentro questa storia: per il momento però non da indagato,  ma solo in quanto testimone informato sui fatti.

Come sempre accade nelle grandi inchieste, si era partiti da due macro-episodi, l’aggiudicazione “venale” dei Mondiali 2018 e 2022, per scoperchiare un oceano di piccoli e piccolissimi episodi di malapolitica calcistica che in taluni casi arivano a rasentare lo squallido. Del resto, come stupirsi di quanto ancora si potrebbe andare a fondo nelle “bassezze di un impero” quando l’ex braccio destro di Blatter, Valcke, è stato appena sospeso dai suoi incarichi federali per essersi reso ignobilmente colpevole di “bagarinaggio” in occasione degli ultimi Mondiali  brasiliani?

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