Blatter e Platini.
Uno era l'imperatore del Calcio dal 1998, l’uomo che allargò il Mondiale per nazioni da 24 a 32 squadre così da renderlo accessibile ad una fetta più consistente di orbe terracqueo pallonaro. L’altro era il Principe, anzi Le Roi, dell’Eurocalcio dal 2007, l’ex talento del football giocato divenuto poi asso anche del football gestito e governato: a lui si deve la riforma della Champions League e il cambio di denominazione della Coppa Uefa in Europa League. Poi, naturalmente, e non lo nascondeva neppure, puntava anche al governo mondiale del movimento calcistico, sperando magari di approfittare degli scandali che negli ultimi tempi si susseguivano copiosi minando la tenuta dell’entourage di Blatter e la credibilità dello stesso presidente Fifa. Invece, ha finito per essere risucchiato nel medesimo calciogate.
Da oggi lo sport più amato del mondo è ufficialmente senza il suo massimo vertice , e senza il suo più alto responsabile nel Vecchio Continente, quello dove quello sport è nato. Joseph “Sepp” Blatter e Michel Platini sono stati infatti condannati entrambi alla squalifica per otto anni dalle loro cariche dirigenziali. nei rispettivi ambiti di competenza, Fifa e Uefa. La sentenza che piove implacabile sulle loro teste proviene dal Comitato Etico della Fifa, riunitosi in mattinata a Zurigo proprio per emettere il “verdetto eccellente”, culmine di un procedimento giudiziario iniziato il 23 novembre.
Legati a doppio filo da un medesimo peccato, l’avidità. Alla base della sentenza c’è infatti la dazione milionaria che Blatter avrebbe elargito a Platini alcuni anni fa. Due milioni di franchi svizzeri, versati in nero nel febbraio 2011 sul conto del francese come compenso per lavori svolti fra il 1999 e il 2002 (si tratta più precisamente di consulenze, a quei tempi Platini lavorava in ambito Fifa come osservatore, e la cosa è confermata dal’ex presidente del Coni , Franco Carraro). Ma oltre, alle “consulenze d’oro”, dietro la tangente ci sarebbe con tutta probabilità anche il “patto di platino” che nel 2010 avrebbe garantito l’assegnazione dei Mondiali 2022 al Qatar, secondo i desiderata di Blatter.
L’ex colonnello e l’ex attaccante-fantasista sono quindi esclusi, come si legge nella sentenza, “da tutte le attività legate al calcio (amministrativa, sportiva o altro) a livello nazionale e internazionale. I divieti entrano in vigore immediatamente”.
E non basta: Blatter, che “non è stato in grado di fornire basi giuridiche per giustificare il pagamento dei due milioni di franchi”, oltre al lungo stop dovrà pagare una multa pari a cinquanta milioni di franchi svizzeri. Non è andata molto meglio a Platini, quanto a pene supplementari e complementari in denaro: anche a lui, infatti, toccherà un consistente esborso, del valore di ottanta milioni di franchi. Non va dimenticato, poi, che i due, già prima dell’esautoramento forzato per otto anni, erano stati sospesi per novanta giorni.